martedì 5 novembre 2019

Settimana di lavori sui sentieri di Bannio Anzino, da parte dell'associazione svizzera "Sentieri Ossolani", in collaborazione con il Gruppo Escursionisti Val Baranca

Dal 15 al 21 settembre 2019, buona parte della rete di sentieri del comune di Bannio Anzino è stata oggetto di recupero, manutenzione e segnatura. 16 membri dell'associazione svizzera “Sentieri Ossolani” hanno prestato la loro valida manodopera, gratuita, per lavorare su parte dei sentieri del nostro territorio.

L'associazione “Sentieri Ossolani” ha sede a Berna, conta circa 100 soci, che sono soliti tenere escursioni in Ossola, Valsesia e Valstrona. Il suo presidente Peter Krebs, giornalista e guida escursionistica di Berna, ha presentato nel giugno 2019 un eccellente libro sulla “zona escursionistica tra Ossola, Sempione e Lago Maggiore”; libro che, oltre a presentare qualche decina di escursioni della nostra zona, è una ricca fonte di conoscenze su storia, geografia e cultura dell'Ossola e dintorni. Proprio camminando in Valle Olocchia nel 2018, per raccogliere informazioni per il suo nuovo libro, Peter Krebs ha notato che la rete sentieristica di Bannio è seguita e segnalata, ma ancora bisognosa di interventi.
Siccome un'analoga iniziativa (poi riuscita ottimamente) era appena stata programmata in Val Bognanco, Peter ha proposto, attraverso il Comune di Bannio Anzino, di offrire la disponibilità della sua associazione per un aiuto di una settimana a chi si occupa dei sentieri di Bannio Anzino.
Preso contatti con Giovanni Pozzoli e Umberto Donatelli, presidente e vice-presidente del Gruppo Escursionisti Val Baranca (gruppo che dal 1985 si occupa, per fine principale, di mantenere e segnalare gli 80 km dei principali sentieri del Comune di Bannio Anzino), è stato pianificato il lavoro da fare durante la settimana dal 15 al 21 settembre 2019.
Il Gruppo Escursionisti ha subito preso a cuore la proposta dell'associazione svizzera, onorato di poter godere della collaborazione di un gruppo di amanti della montagna, che nella nostra zona sono presi ad esempio per come in Svizzera vivono e mantengono la rete sentieristica ed il mondo alpino.
Dopo le necessarie settimane di organizzazione (sopralluoghi sui sentieri oggetto di manutenzione, preparazione dei materiali e delle attrezzature di lavoro, dei viveri per chi sarebbe restato sui rifugi in montagna, ecc.) è finalmente iniziata la settimana di lavori.
Domenica 15 settembre, i 16 membri volontari dell'associazione svizzera sono stati accolti all'arrivo del bus di linea a Pontegrande (è interessante notare come gli escursionisti stranieri utilizzino abitualmente i mezzi pubblici di linea, e quindi ne auspicano un maggior numero di corse sulle linee nelle valli).
Alle ore 11:00 presso il salone dell'asilo di Bannio si è tenuta una presentazione pubblica dell'associazione “Sentieri Ossolani” e delle attività previste. La vice-sindaco di Bannio Anzino Roberta Ricco ed il Gruppo Escursionisti Val Baranca hanno espresso la loro gratitudine e l'entusiasmo per quanto previsto da fare.
Nel pomeriggio, i 16 volontari svizzeri, suddivisi in 3 gruppi, accompagnati da vari soci del Gruppo Escursionisti Val Baranca e altri aiutanti volontari, sono partiti per essere pronti lunedì mattina nei propri cantieri di lavoro. Il gruppo che è rimasto a lavorare in basso, ha pernottato tutta la settimana a prezzi agevolati presso l'albergo “Passo Baranca” di Bannio.

I tratti di sentiero recuperati, migliorati e segnalati nella settimana di lavori, sono i seguenti (tra l'altro, vista l'ottima organizzazione e capacità lavorativa di tutti, sono stati fatti molti più interventi del previsto).

Il Gruppo A, composto dal presidente Peter Krebs, Thomas Koenig, Ueli Etter, Hans-Ruedi Schmutz, Res Schmutz e Daniel Burgi, con la collaborazione di Antonio Minetti, Alessandro Cantonetti, Aldo Albertuzzi e Giovanni Pozzoli, con picconi, gaie, falci e vernice bianca e rossa, ha riaperto in modo molto soddisfacente il sentiero che dal rifugio di Riale in Val Rosenza conduce al Passo di Riale (2027 m), sale alla testata della Val Segnara, valica il Colle Segnara (2222 m), attraversa la parte alta della valle di Bise Rosse (Rimella) e giunge infine al Colle della Crocetta (2300 m), vicino alla Cima del Capezzone. Da qui si scende comodamente in Valstrona. Il sentiero da Anzino a Campello Monti, oltre ovviamente che dagli uomini del posto, è da 400 anni utilizzato dai pellegrini che dal Cusio si recano alla festa di S. Antonio ad Anzino il 13 giugno di ogni anno. Sono necessarie almeno 8 ore di cammino ma la presenza di due bivacchi lungo il percorso (bivacco Abele Traglio al Lago del Capezzone e rifugio Riale nei pressi dell’omonimo passo) e ora i notevoli lavori svolti sul tratto centrale, facilitano il transito.
Questo, e altri itinerari storici tradizionali dei pellegrini di S. Antonio, sono oggetto negli ultimi tempi di una nuova riscoperta e pubblicità da parte della Parrocchia di Anzino unitamente ai promotori del “Cammino di S.Antonio” da Assisi a Padova.
Sceso dalla Val Rosenza, il primo gruppo ha effettuato la pulizia e segnatura del sentiero 3A, da Soi Fuori al Pianezzo – Cà at Bargiga e la segnatura della mulattiera da sopra Fontane a Bannio. Nei giorni seguenti, sotto la guida di Umberto Donatelli e Massimo Pozzi, ha rimesso a nuovo il sentiero della Valle Olocchia dalla zona dell'Alpe Curtet fino all'Alpe Realpiano e al lago della Balma del Pastore.

Il Gruppo B, composto da Alfred Waber, Anni Imstepf, Heinz Steiner, Christian von Grunigen e Kobi Rosch, è stato invece tutta la settimana all'Alpe Drocaccia, pernottando nel rifugio di proprietà comunale, gestito dal Gruppo Escursionisti. Agli ordini di Enzo Bacchetta, ideatore del Gruppo Escursionisti Val Baranca nel 1985, e sotto la cura del custode e per l'occasione cuoco del rifugio di Drocaccia Ilario Bortollon, pilastro storico del Gruppo Escursionisti, i volontari, validamente aiutati dagli amici Enos Sugliani, Dario Turco e Basilio Bianchetti, hanno recuperato il sentiero che da Drocaccia giunge all'Alpe Dorchetta. Questo sentiero era andato in disuso da decenni, dopo che la famiglia Cocchini non aveva più caricato l'Alpe Drocaccia con il bestiame e dopo che l'alluvione del 1978 aveva dato il colpo di grazia al sentiero nel vallone di Drocaccia. Rifatto interamente il sentiero nella maggior parte del tracciato, e messo in sicurezza con catene ove necessario, è ora di nuovo praticabile da camminatori che vogliono in poco tempo passare dalla Valle Olocchia, che porta al Colle Baranca, alla Valle di Dorchetta, che porta a Rimella.

Il Gruppo C, composto da Daniel Vonlanthen, Sylvia Senn, Fritz Hanni, Martin Stuber e Lorenz Brassel, guidato e accompagnato nei lavori da Giovanni Pozzoli, Riccardo Vedana, Roberto Zani, Tania Bettineschi e Cristina Villa, ha recuperato il sentiero 12 che collega Pontegrande alla Pianezza di San Carlo. Altro pregevole lavoro di recupero è stato fatto nel tratto di “Strà Granda” presso l'abitato di Pontegrande, dove è stato “rimesso a nuovo” il primo tratto della mulattiera verso Barzona. Dopo aver lavorato in Valle Olocchia, il terzo gruppo ha anche iniziato il recupero del “Sentiero dei Cerf” dal Cerf di S.Antonio, dove si trova la lapide a memoria di Vittoni Lino, giovane ucciso dai soldati tedeschi nel marzo 1945, in direzione degli alpeggi Cerf e Pizzone.

Grande è stata l'amicizia e la stima cresciuta durante le dure giornate di cammino e lavoro tra i soci dei “Sentieri Ossolani”, i membri del Gruppo Escursionisti e tutti gli altri volontari aiutanti.
Al momento del commiato, prima del meritato pranzo al ristoro dell'Alpe Soi, il Sindaco Pierfranco Bonfadini ha sinceramente ringraziato ed elogiato gli amici svizzeri per il valido, gratuito e disinteressato aiuto dato al nostro territorio, al Comune e ai volontari di Bannio che fanno tutto quello che possono per le nostre montagne. Il presidente del Gruppo Escursionisti ha rimarcato la naturale comunanza di intenti e di cultura montanara che dal primo momento hanno percepito i banniesi coi volontari bernesi.
Sia da parte del Comune che dall'associazione “Sentieri Ossolani” unitamente al Gruppo Escursionisti Val Baranca, si auspica in altre collaborazioni, che molto probabilmente avverranno in futuro.
Molto importante è stato l'aiuto dato da chi non è “salito in cantiere”, ma ha dato la propria disponibilità aiutando in vari modi, ad esempio trasportando in auto i volontari da una zona di lavoro all'altra o dall'albergo di Bannio ai luoghi di lavoro. Un ringraziamento va anche ai vari autisti, aiutanti e cuochi, Marina Tettone, Graziella Bionda, Veronica Conti, Silvano Caccaro, Ines d'Andrea, Gabriele Maggia, Chiara Montanari e Walter Pozzoli.


                                                                Il Presidente del Gruppo Escursionisti Val Baranca

Giovanni Pozzoli


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